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sabato 16 maggio 2009

Are you ready to SHAKE?


Vi riporto di seguito un post scritto dal nostro chitarrista Alessandro Argentieri( in arte, Shake), datato 8 novembre 2007, pubblicato sul suo blog, lasciato in sospeso ormai da troppo tempo( spero tu cambi idea e torni a scrivere)!

"Era una giornata soleggiata e non troppo fredda quella del 21 marzo 2002 (P.S...A dover di cronaca, il 21 marzo è il suo compleanno). Ero appena tornato da scuola, e come da abitudine, mi ero seduto sul letto in procinto di imbracciare la chitarra per rilassarmi un po' dalle interrogazioni della mattina.
C'era qualcosa di diverso in quella custodia plastificata adagiata sul letto. Non aveva la solita forma squadrata del chitarrone classico, e neanche il peso era lo stesso dei giorni precedenti. Si, l'ho immaginato cosa potesse essere, ma non ho voluto rovinare l'effetto sorpresa, e così ho fatto finta di niente fino alla fine del pranzo. Sono andato a festeggiare, ansioso di aprire quella custodia, ma gongolando nell'attesa, lasciando crescere il desiderio. Era all'incirca un anno che la sognavo, che desideravo abbracciarla e sentirla mia, tremare per le vibrazioni provocate da un distorsore, raggiungere note che non potevo raggiungere con la "classica". Non ci credevo. Era davvero lì tra le mie braccia e non stavo sognando. Mi veniva da piangere per la felicità, solo a pensare quanto avevo desiderato quel momento. Fender, amplificatore Marshall e pure il libro di tablature di "The Wall Live". Cosa potevo desiderare di più?
Passato il momento di euforia mi sono sentito malissimo. Un senso di colpa enorme verso i miei, che mi avevano dato forse la cosa che in quel momento avrei potuto desiderare di più, mentre io non sapevo come ricambiare. Sapevo a malapena suonare 4-5 accordi, e stringevo tra le mani uno strumento che ha scritto la storia della musica. Mi sentivo inadeguato, immeritevole. Mi sentivo in colpa per non essere alla sua altezza. Lei merita molto di più di quello che posso offrirle, e non è giusto tenerla incatenata ai miei desideri. Certo io ci metto tutto l'impegno possibile per cercare di colmare le sue potenzialità, ma probabilmente questa rincorsa non avrà mai fine, perchè non riesco ad essere alla sua altezza e non so se mai ci riuscirò. E' giusto chiederle di restare solo promettendo di imparare a sfruttarla al massimo, senza sapere quando e se ciò avverrà? Per questo, ho chiesto ai miei di riportarla al negozio, sperando che finisca nelle mani di qualcuno che sappia renderla felice come giustamente merita. Credo sia giusto aprire la gabbia che la intrappola nelle mie promesse e lasciarla libera di andare dove ritiene più giusto. Ci starò male, malissimo a sapere di non poter più raggiungere quelle note così uniche, ma sarò disposto, purchè trovi una melodia migliore".

Roma, Jailbreak, Sunglasses live, 25 Maggio 2009...Sono passati 563 giorni da questa sottile, malinconica ed abbattuta riflessione...563 giorni nei quali non solo quella formidabile chitarra ha avuto la fortuna di rimanere aggrappata alle tue "disgraziate" mani, bensì, quasi magicamente, è riuscita a sviluppare le più dolci ed armoniose melodie si potessero mai realizzare!...Il bello della vita è che essa ci lascia sempre la possibilità di sognare...ci da sempre una seconda possibilità...e così, 563 giorni dopo ti ritroverai ancora con quella chitarra in mano, ma stavolta sarà lei ad aver gloria sfruttando il tuo "marchio"...sarà lei la comprimaria e te il protagonista...mio caro amico, 563 giorni dopo sarai te la STAR!

E' strano come la vita ci regali sempre qualcosa di magnifico quando le cose sembrano andare a rotoli, vero ( è vero Giuffola?..questo post è anche per te ;))?!?!...Osiamo sempre per sognare...e la vita ci ripagherà con gli interessi...felici sogni a tutti!

1 commento:

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie